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Poema sumptum e libro: 

Hesiodi Ascraei poetae vetustissimi ac sapientissimi opera, quae quidem extant, omnia Graecè, cum interpretatione Latina è regione, ut conferri à Graecae linguae studiosis citra negotium possint. Adiectis etiam iisdem Latino carmine elegantiss. versis, & genealogiae deorum à Pylade Brixiano viro doctiss. descriptae libris V. Item, Ioannis Grammatici cognomento Tzetzis, viri longe doctissimi, scholia Graeca in eadem omnia Hesiodi opera : nunc primum quàm emendatissime ex manuscripto exemplari in publicum edita : cum rerum & verborum in iisdem memorabilium locupletiss. indice. Impressum Basileae : [Johann Oporin], [1542?]. 

Videas Opera poetica Basilensia (ubi et imaginem tituli invenies) vel ipsum librum; alia Pyladis opera in bibliothecis Italiae.


DE PYLADE BRIXIANΟ

Pilade, oder Pylades, Buccardus, ein sehr hesslicher aber gelehrter Mann, von Brescia, lebte um 1502, verstand die Humaniora wohl, informierte die Knaben in der Grammatic, übersetzte Hesiodi Theogoniam ins Lateinische, schrieb griechische und lateinische nette Epigrammata, besorgte eine Auflage der Comödien des Plauti, welche erst nach seinem Tode 1506 herauskam, übersahe auch Plauti comoedias, und machte commentaria darüber, die man bei (?) der Auflage Joh. Britannici zu Brescia 1506 in folio findet, und starb in hochster Armut, im 60 Jahre. ( Ghil. Fabricius)

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Pilade, Jiovanni Francesco Boccardo, érudit italien, né à Brescia, mort vers 1505. On lui a aussi donné, mais à tort, les noms de Broccardus et de Buccardus. D'après les conjectures, assez vraisemblables, d'Apostolo Zeno, Boccardo était le nom de sa famille, et il avait pris celui de Pilade pour se conformer à la coutume du temps (per affettazione di grecismo). Il professa les humanités à Salo, sur le lac de Garde, et non à Brescia, comme l'affirme Quirini, et il eut pour bienfaiteur Aloisio Dardano, chancelier de Venise. Nous citerons de lui: Carmen scholasticum de nominum declinationibus, generibus etc.; 3-e édit., Brescia, 1498, ce poeme est opposé au Doctrinal d'Alexandre de Villedieu; les deux premières éditions en ont été faites sans l'aveu de l'auteur; - Vocabularium (en vers, à l'usage des écoles); Brescia, 1498, Milan, 1505; - In Alexandri de Villa Dei Doctrinale puerorum annotationes; Brescia, 1500; Milan, 1502: il y releve les ridicules et les puérilités de cette grammaire; - Plauti Comoediae; Brescia, 1506, in-fol.; cette édition, qui lui coûta cinq années de travail, fut publiées par son ami Giovanni Britannica. Il a aussi traduit en vers élégiaques la Theogonie d'Hésiode. Ses Oeuvres ont été recueillies (Milan, 1512).
(Quirini, De literat. Brix. 2-e partie; Apostolo Zeno, Lettere, III, 246)

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Di due soli mi ristringo a dir brevemente, cioè di Boccardo Pilade, e di Giovanni Britannico. Il primo, benchè comunemente si chiami solo Pilade Bresciano, o Boccardo Pilade, avea ancora il nome di Gianfrancesco, comm'egli s'intitola nella lettera a Picinello Dosso Arciprete di Salò nell'inviargli la sua Gramatica. Anzi l'eruditissimo Apostolo Zeno crede, che solo per affettazion di Grecismo ei prendesse il sopranomme di Pilade, e ch'ei veramente si chiamante Gianfrancesco Boccardo (Lettere T.III. p. 246). Il Cardinal Querini afferma, ch'ei tenne scuola in Brescia; ma, a dir vero, di ciò non trovo indizio di forta alcuna. La suddetta Gramatica ei dice di averla composta per Nestore suo figlivolo; di altri Scolari non dice motto. Ma ciò, che mi sembra più degno di riflessione si è, che gli eredi di Jacopo Broitannico Stampatore in Brescia in una supplica, che l'anno 1506. porsero a' Rettori della Città, per ottenere il privilegio alla stampa, che aveano intrapreso de'Commenti del Pilade sopra le commedie di Plauto lo chiamano: il qu. Pilades Academico, olim Professor de Studii de humanità a Salò (Quirin de Literat. Brix. P. I. p.23.), e della Scuola tenuta in Brescia, che a tanto miglior ragione dovea nominarsi, non san (? f) parola. Ovunque però tenesse egli scuola, ei su (fu) affai benemerito degli studi di questa età coll'opere, che diede a luce. Perciocchè oltre la sopraccennata Gramatica, e alcuni altri Opusculi ad essa appartenenti, che di lui abbiamo alle stampe, egli scrisse ancora un picciol Vocabolario in versi elegiaci la spiegazione in prosa. Coltivò ancora la Poesia, e abbiamo la Genealogia degli Iddii da lui esposta in versi elegiaci, e divisa in cinque libri, che non son già, come sembra credere il Card. Querini (p.296), una traduzione di Esiodo, ma opera in tutto diversa. Ei comentò per ultimo le Commedie di Plauto, nel che però per esaltare le sue fatiche malmenò oltre modo e depresse quelle, che Giorgio Merula, Giambatista Pio, e Bernardo Saraceno avean sostenute nel comentare il midesimo autore. Ma egli ancora trovò chi gliene rendè la pariglia. Peciocchè in una Taddeo Ugoletti Parmigliano in una nuova edizione, che di questo Poeta fu fatta in Venezia nel 1518, rispose alle invettive del Pilade, e mostrò quanti errori avesse egli pure commessi.
(Storia della letteratura italiana di Girolamo Tiraboschi bibliotecario del serenissimo duca di Modena e professore onorario nella universita della stessa citta. Tomo sesto, dall' anno MCCCC. fino all'Anno MD. Parte seconda. Modena, MDCCLXXVI. pp. 326-327.)


Aliae editiones Genealogiarum: 
Brescia after 1500; 
Paris Jehan Gourmond ca. 1510; 
Milan Johannes Jacobus Angelus Scinzenzeler for Johannes Jacobus and brothers de Legnano 1515; 
Venice 1508 Joannes Rubens


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